Botulismo
Il botulismo è
una malattia paralizzante causata da una tossina prodotta
dal batterio Clostridium botulinum. Questo
microrganismo vive nel suolo, in assenza di ossigeno, e
produce spore che possono resistere all'ambiente esterno
anche per un lungo periodo finché non incontrano condizioni
adatte alla crescita del batterio stesso. C. botulinum
è stato descritto per la prima volta nel 1897 da Emile van
Ermengem, dopo un’epidemia di infezione alimentare a
Ellezelles in Belgio. La malattia prende il nome dal termine
latino botulus (salsiccia) perché la sua descrizione
fu associata inizialmente al consumo di salsicce preparate
in casa. Oggi, tuttavia, questa denominazione potrebbe
essere fuorviante, dato che C. botulinum si trova ben
più frequentemente in preparati di origine vegetale che non
in prodotti derivati da animali.
Sono tre
le principali forme di botulismo:
alimentare, dovuto alla presenza della tossina nei cibi
pediatrico, perché C. botulinum è presente nel tratto intestinale di un certo numero di neonati
da ferita o lesione, dovuto all’infezione di ferite da parte del batterio.
Questa sezione di EpiCentro è dedicata
principalmente al botulismo di natura alimentare. Ogni caso
identificato di questo tipo di botulismo, infatti,
costituisce una emergenza di salute pubblica e un problema
di
sicurezza alimentare:
esiste, infatti, il rischio concreto che il cibo
contaminato, sia di preparazione domestica che industriale,
possa venire consumato da molte persone. È necessario,
quindi, ritirarlo immediatamente dal mercato o dalle
dispense.
Il botulismo
alimentare può colpire individui di tutte le età e non è
trasmissibile da persona a persona. I sintomi solitamente si
manifestano molto rapidamente, da poche ore a pochi giorni
dall’ingestione della tossina (6 ore - 15 giorni). Tuttavia,
mediamente, il periodo di comparsa dei sintomi è compreso
tra le 12 e le 36 ore.
Le persone che hanno ingerito la tossina sperimentano tutti
i sintomi tipici di una paralisi neurale: annebbiamento e
sdoppiamento della vista, rallentamento e difficoltà di
espressione, fatica nell’ingerire, secchezza della bocca,
debolezza muscolare che dalla parte superiore del corpo,
spalle e braccia, passa agli arti inferiori, con paralisi
successiva. Nei casi più severi, la paralisi dei muscoli
coinvolti nella respirazione necessita che venga instaurata
una respirazione assistita (ventilazione meccanica). Sintomi
simili sono quelli dati dal botulismo pediatrico, dove il
neonato è letargico, ha un tono muscolare ridotto e ha
difficoltà sia a piangere che a mangiare.
Il trattamento della tossina botulinica è possibile solo con
la somministrazione di un’antitossina nelle prime ore dalla
comparsa dei sintomi e il recupero è molto lento. La maggior
parte dei pazienti va incontro a guarigione dopo settimane o
mesi di terapia di supporto. L’antitossina botulinica è
disponibile presso il Ministero della Salute. A seconda
della dose di tossina ingerita, le manifestazioni cliniche
variano da una sintomatologia sfumata a casi molto severi
che possono concludersi anche con un esito fatale (circa il
5%).
Diagnosi
Il botulismo si può manifestare con sintomi piuttosto simili
a quelli di altre condizioni, come la sindrome di
Guillain-Barré o l’infarto. Per appurare la natura della
malattia, oltre a test che verificano la capacità conduttiva
dei nervi, il fluido spinale e la scansione cerebrale, è
necessario identificare la tossina nel siero o nelle feci
del paziente con test immunologici o isolando direttamente
l’agente patogeno.
L’arma
del botulino: le tossine
Clostridium botulinum può produrre diverse tossine, solitamente designate con le lettere, dalla A alla F. Le tossine A, B, E e F sono quelle responsabili del botulismo nella forma che interessa gli esseri umani. Ne bastano pochi nanogrammi, una dose piccolissima, per causare la malattia.
Le tossine botuliniche sono anche
considerate una potenziale arma di
bioterrorismo,
in quanto i cibi possono venire deliberatamente contaminati.
Per questo la ricerca e la sorveglianza sul botulino sono
considerate prioritarie nei programmi di biosicurezza.
La
prevenzione: igiene e alte temperature
Il botulino può
essere presente in cibi inscatolati o conservati,
soprattutto di produzione domestica ma anche, in qualche
caso, industriale. Le conserve preparate in casa (per
esempio la verdura sott’olio) sono uno dei prodotti in cui
più facilmente si può rischiare la presenza della tossina
botulinica.
In generale, tutti i cibi conservati che non vengono fatti
cuocere e che hanno un basso grado di acidità (pH sopra il
4,6), possono costituire un ambiente adatto alla crescita
del botulino. La tossina botulinica è stata ritrovata in
alimenti molto diversi come mais in scatola, peperoni,
fagiolini, melanzane, barbabietole, funghi, spinaci, olive,
tonno, paté, affettati sotto vuoto, pesce conservato e
mascarpone. Secondo i dati dei Cdc americani, il principale
veicolo della tossina botulinica è rappresentato proprio da
verdure in scatola e conservate, seguito dalle conserve di
pesce. I prodotti caseari, le conserve di carne e il pollame
costituiscono invece un veicolo minore, anche se non sono
del tutto esenti da rischi (come ha dimostrato la comparsa
del botulino in una partita di mascarpone italiano nel
1996).
È possibile operare in forma preventiva, soprattutto nella
produzione di conserve domestiche, facendo assoluta
attenzione alle norme igieniche per evitare la presenza del
batterio nelle varie fasi di preparazione e conservazione.
La tossina botulinica viene distrutta alle alte temperature
e, quindi, la sterilizzazione dei cibi in vasetto e in
scatola, tramite bollitura per almeno 10 minuti, ne
garantisce l’eliminazione. Cotture a temperature più basse
possono distruggere alcune tossine, ma esistono forme
altamente resistenti che necessitano di una vera e propria
sterilizzazione. L’acidità e il contenuto in sale
contribuiscono a controllare lo sviluppo del batterio
riducendo quindi la possibilità della produzione delle
tossine. Infine, è importante non consumare conserve che,
all’apertura, siano maleodoranti o che presentino
contenitori rigonfi in modo anomalo.
Tratto da http://www.epicentro.iss.it/problemi/botulismo/botulismo.asp