RU-486
Il mifepristone è uno steroide sintetico utilizzato come farmaco abortivo per l'aborto chimico nei primi due mesi della gravidanza. Prodotto sotto forma di pillola abortiva viene commercializzato in Francia con il nome Mifégyne e negli Stati Uniti, dove viene prodotto dalla Danco Laboratories, come Mifeprex. Durante le prime sperimentazioni fu usata la sigla RU-38486, poi abbreviata in RU-486, dall'azienda produttrice, la Roussel Uclaf, da qui il suo secondo nome.
Rispetto ai metodi abortivi tradizionali ha il vantaggio di non richiedere l'ospedalizzazione della donna né interventi chirurgici, per questo si ritiene che provochi minori traumi fisici e psicologici oltre che minori costi per il servizio sanitario. Attualmente è in uso in tutti i paesi della Comunità Europea ad eccezione di Italia (in parte), Irlanda e Portogallo.
Non deve essere confuso con la pillola del giorno dopo che agisce prima dell'impianto dell'ovulo.
Il mifepristone è un ormone steroideo anti-progestinico derivato dal noretindrone, che agisce direttamente sui recettori progestinici, inibendone l'azione particolarmente sull'utero. Il progesterone (dal latino «pro»: che favorisce e «gestare»: gravidanza) è l'ormone che assicura il mantenimento della gravidanza per le sue diverse azioni sulle strutture uterine. Il mifepristone blocca l'azione progestinica sui recettori inibendo lo sviluppo embrionale e causando il distacco e l'eliminazione della mucosa uterina, con un processo simile a ciò che accade durante le mestruazioni.
L'azione del mifepristone necessita di essere completata in un secondo tempo, solitamente due giorni dopo la prima somministrazione, con la somministrazione di una prostaglandina (di solito il misoprostol) che provoca delle contrazioni uterine e favorisce l'eliminazione della mucosa e dell'embrione, solitamente entro mezza giornata.
Il metodo è efficace nel 95% dei casi se la procedura è eseguita correttamente.
Può essere usato entro 64 giorni dal concepimento. Una dose tipica è 200 mg per via orale, seguita dopo 48 ore da 800 µg di misoprostol per via orale o vaginale. Entro quattro ore dalla seconda dose, agisce con un'efficacia tra il 92% e il 99% (a seconda del trial clinico in esame), mentre da solo ha un'efficacia pari a circa l'80%. Alcuni studi recenti mostrerebbero un'efficacia superiore nella somministrazione di misoprostolo per via orale rispetto a quella vaginale.
Ad alte dosi, il mifepristone ha anche lievi effetti antiglucocorticoidi e antiandrogeni.
Il mifepristone è una polvere bianca, altamente solubile in metanolo e solo poco solubile in acqua.
La formula di struttura è 11β-[p-(Dimethylamino)phenyl]-17β-hydroxy-17-(1-propynyl)estra-4,9-dien-3-one, la formula bruta è C29H35NO2
L'RU 486 è utilizzato in:
Aborti clinici, che sono possibili in Francia fino a 5 settimane di gravidanza.
Interruzione clinica di gravidanza in caso di morte fetale in utero per ridurre la dose di prostaglandine necessaria all'espulsione.
L'utilizzo come «pillola del giorno dopo» è inefficace.
Un'ecografia uterina viene proposta nei 10 giorni seguenti l'ultima assunzione, per verificare l'assenza di gravidanza.
L'RU 486 può essere utilizzata dalle prime settimane di gravidanza, mentre l'aspirazione non è possibile fino verso la 6° settimana
Il metodo non richiede né l'invervento chirurgico, né l'anestesia, e non ha gli stessi rischi dell'aspirazione: traumi dell'utero, del collo (dell'utero), rischio ulteriore di sterilità, di gravidanza extra-uterina, etc.
L'aborto diventa più confortevole: si sviluppa in privato e dà l'impressione di un aborto spontaneo, inducendo un minore trauma pricologico rispetto all'aspirazione.
Il metodo è anche meno caro e più accessibile, non necessitando di un intervento chirurgico specializzato.
Tuttavia:
Il metodo, ancora relativamente recente, non ha ancora dimostrato l'assenza di rischi a lungo termine.
È più lungo dell'aspirazione, richiedendo in genere da 1 a 2 giorni per il suo completamento.
Allergia nota al mifepristone.
Gravidanza oltre le 7 settimane.
Dubbi su una gravidanza extra-uterina.
Controindicazioni comuni alle prostoglandine: ipertensione arteriosa, angor, sindrome di Raynaud, insufficienza cardiaca, aritmia.
Nel luglio 2005 la Food and Drug Administration statunitense ha comunicato la morte di 4 donne negli USA (su 460mila, lo 0,00087%) successiva al trattamento con RU-486 nei cinque anni precedenti[1], e successivamente, nel marzo 2006, di altre 2; per tutte la causa è stata una sepsi con sintomatologia atipica, causata senz’altro per le prime 4 da un’infezione batterica da Clostridium sordellii, un batterio normalmente non pericoloso presente nella flora batterica intestinale. Si tratta di casi in cui il misoprostolo era stato somministrato per via vaginale. Ricerche sono in corso per capire come mai questo batterio diventi improvvisamente aggressivo e se vi sia e quale sia la correlazione tra l’assunzione del prodotto e l’infezione. L'incidenza di infezioni fatali è a parere di molti specialisti troppo bassa per giustificare l'impiego di una profilassi antibiotica, soprattutto valutando il beneficio rispetto al rischio di sviluppo di ceppi batterici resistenti.
È controindicato in caso di gravidanza extrauterina, insufficienza surrenalica, disordini emorragici, terapia con anticoagulanti o cortisonici.
Emorragie (sanguinamento di origine uterina) talvolta abbondanti per un periodo dai 7 ai 15 giorni
Fallimento inferiore al 5% dei casi (ossia un tasso comparabile agli aborti per suzione/aspirazione)
Nausea, vomito, dolori, allergie.
Gli effetti collaterali includono dolore addominale e sanguinamento vaginale, con la possibilita' di nausea, vomito e febbre. Un'eventuale terminazione incompleta di gravidanza richiede un ulteriore intervento del medico (come l'aspirazione).
La sperimentazione del mifepristone è stata iniziata dalla Regione Piemonte nel 2005, in base alla Legge n.194 del 22 maggio 1978. Dopo la sua introduzione, è nato un intenso dibattito tra la giunta regionale e il Ministero della Salute presieduto da Francesco Storace, poiché quest'ultimo considerava illegale l'inizio della sperimentazione senza l'autorizzazione del Ministero stesso, il dibattito non ha però bloccato la sperimentazione. In seguito la pillola RU-486 è stata sperimentata anche in Liguria, Toscana e dal 2006 in Puglia.
Attualmente la Exelgyn, l’azienda francese che produce la pillola abortiva RU486, ha chiesto la registrazione del farmaco presso l'Agenzia Italiana del Farmaco, benché la pillola venga già ora importata in singole confezioni dietro richiesta degli ospedali che devono indicare nel modulo d'ordine, il nome della paziente cui sono di volta in volta destinate.
Tratto da www.wikipedia.it